L’impianto di affinamento, i canali, il fiume Ofanto e le opportunità per il turismo. Sono gli approfondimenti principali, dedicati alle questioni urgenti legate al mare, che ieri al Gos di Barletta hanno animato il forum “Ilmare24ore”, organizzato dal consigliere regionale Ruggiero Mennea. Le problematiche sono state sistematizzate in un discorso ampio che richiama le responsabilità degli enti locali, dei rappresentanti politici e dei cittadini, per raccontare con chiarezza lo stato dell’arte di queste tematiche e identificarne le migliori soluzioni.
Al tavolo dei relatori erano presenti, oltre al consigliere Mennea, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Mobilità e Lavori Pubblici Giovanni Giannini, il dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Barletta Gianrodolfo Dibari, il dirigente del settore Ambiente Giacomo Losapio, il segretario generale dell’Autorità di Bacino Puglia professor Antonio Di Santo, la responsabile dell’Acquedotto Pugliese per l’area macroterritoriale Bari/Bat Francesca Portincasa, il consigliere provinciale della Bat Giuseppe Corrado, il direttore generale dell’Autorità Idrica Pugliese Vito Colucci e – nel ruolo di moderatore – Mario Sculco, direttore di BarlettaViva. Presenti anche l’assessore alle Politiche per il Territorio del Comune di Barletta Azzurra Pelle, la presidente della commissione Ambiente Rosa Cascella, il geologo e componente del comitato scientifico di Legambiente Puglia Francesco Bartucci, il geologo dell’Acquedotto Pugliese Alfredo De Giovanni, il professor Ruggiero Maria Dellisanti e il professor Ruggiero Quarto.
“Il mare non deve essere vissuto come un problema, ma come una risorsa, e l’obiettivo principale di questo forum deve essere quello di proporre soluzioni chiare e concrete”, ha dichiarato Ruggiero Mennea, “ma anche di promuovere la prevenzione e l’informazione per tutti i cittadini. Ad una risorsa inestimabile come il mare non si può dedicare attenzione solo a ridosso della stagione balneare: da qui nasce il nome dell’evento, dobbiamo parlarne 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, e creare una vera e propria cultura del rispetto del mare”.
Non solo mare, ma anche porto, litoranee, trabucco, erosione della costa. In particolar modo ci si è soffermati sulla questione inquinamento: “E’ il fiume Ofanto il più grande vettore di inquinamento del nostro territorio”, ha sottolineato Mennea, “e ad esso è collegata la complessa questione della balneabilità del mare”. “I dati del 2014 nella Bat raccolti dalla Goletta Verde di Legambiente restituiscono un dato purtroppo molto negativo”, ha riferito Bartucci. “La nostra risulta essere la provincia di Puglia con maggiori punti di inquinamento”. Incisivo è stato l’intervento di Francesca Portincasa di AQP, che ha richiamato a maggiore sensibilità tutti i cittadini: “Il mare di Barletta soffre degli insulti del fiume Ofanto e del Ciappetta-Camaggio, e a loro volta essi soffrono degli insulti di tutti”. Interessante è stato l’intervento di Alfredo De Giovanni, geologo dell’Acquedotto Pugliese: “Non dimentichiamo che Barletta è una città che risiede tra due corsi d’acqua, e per questo è indispensabile un piano di disinquinamento del fiume Ofanto”. Ha poi ricordato il grave impatto di fosforo e azoto nell’acqua di origine agricola. “Ecco perché occorre promuovere un codice di buona pratica agricola e coinvolgere in queste riflessioni anche i lavoratori del comparto agricolo”.
“Bisogna affrontare il problema in maniera frontale”, ha insistito Mennea. “Le amministrazioni devono instillare una nuova cultura, anche nelle imprese, promuovendo ad esempio delle premialità per gli imprenditori che seguono comportamenti etici e virtuosi per la tutela dell’ambiente. Non servono a nulla gli interventi tampone o le cure palliative a ridosso della stagione balneare: inutile ignorare che l’Ofanto è la vera bomba ecologica del Sud Italia e solo con un confronto serio tra esperti e la creazione di una rete istituzionale, auspicabilmente con una regia che parta dai punti più critici, si possono fare passi avanti”. Le conclusioni sono state affidate all’assessore regionale Giannini: “Bisogna agire promuovendo un monitoraggio completo, richiamando i consorzi di bonifica per interventi anche di natura sperimentale e realizzare un miglioramento dei servizi che possa conciliarsi con un contenimento delle spese. Senza dimenticare che bisogna affrontare questi problemi con la delicatezza che meritano”.