Bene ha fatto Emiliano ad intervenire con fermezza chiedendo a Renzi di bloccare l’Imu agricola, poiché l’eccessiva tassazione comprime le possibilità produttive del comparto agricolo, l’unico che, pur martoriato dalla crisi economica, continua a far registrare un Pil positivo. L’imposta arresterebbe la crescita e impedirebbe gli investimenti degli operatori agricoli, minando la tenuta del settore agricolo con conseguenze tragiche per l’economia regionale, saldamente legata all’agroalimentare. I rappresentanti delle associazioni di categoria hanno consegnato al Prefetto un documento che riassume le principali piaghe che affliggono il comparto: il ritardo nell’attuazione della riforma della politica agricola comune e nella definizione dei piani di sviluppo rurale, l’emergenza Xylella, i rapporti elefantiaci e costosi tra aziende agricole e pubbliche amministrazioni, il dissesto idrogeologico, il decreto ‘Salva Ilva’ che non tiene in considerazione le istanze degli agricoltori, le riduzioni sulle agevolazioni per l’uso del gasolio in agricoltura. Ma il primo punto del documento consegnato al Prefetto e discusso stamane insieme ai sindaci di molti comuni pugliesi, tra cui Francesco Giorgino di Andria e Rino Superbo di Minervino Murge, riguarda la pressione fiscale e l’incredibile vicenda dell’Imu agricola, giustamente vista come una un’imposta finalizzata esclusivamente a drenare risorse dal territorio, finendo col gettare nell’incertezza gli operatori e gli imprenditori agricoli. Le associazioni di categoria hanno tutte le ragioni di questo mondo. L’Imu agricola è una tassa inconcepibile che si accanisce su un comparto fondamentale dell’economia pugliese che sta cercando di resistere al morso della crisi barcamenandosi in un mare di difficoltà. Io sono dalla parte degli agricoltori. Proporrò subito al presidente del consiglio regionale Onofrio Introna la sottoscrizione di un ordine del giorno che impegni il governo a bloccare l’entrata in vigore dell’Imu agricola. Non rientra nel mio costume e nella mia concezione politica, ma se necessario alzeremo le barricate. Perché ne va del futuro del nostro settore agricolo e agroalimentare, dal quale invece bisogna ripartire per rimettere in moto l’economia e l’occupazione.

Questione Atisale. “Evidentemente le mie dichiarazioni hanno colpito nel segno”.
“Leggo con estrema perplessità le veementi repliche del sindaco Lodispoto alle mie dichiarazioni di poche ore fa. Evidentemente hanno colpito nel segno”, afferma il Consigliere