“Dopo il deposito della relazione finale al progetto c.d. Scortichini, abbiamo domandato a tre esperti se esiste, sulla base dell’unico lavoro pubblicato che contiene dati utili a rispondere, la prova scientifica diretta che il Dentamet sia in grado di diminuire la carica batterica di olivi infetti da Xylella fastidiosa. La risposta è stata “no”: è inefficace o paradossalmente peggiorativo. Trarre, peraltro, indicazioni circa la capacità del Dentamet di inibire il batterio in campo studiando 4 olivi equivarrebbe a pretendere di indovinare il risultato delle prossime elezioni politiche interrogando quattro persone”.
Lo comunicano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, rendendo noto il lavoro di consulenza (allegato) richiesto atre esperti del gruppo SETA, Enrico Bucci – Professore Aggiunto in Biologia dei Sistemi Complessi – Temple University (USA); Donatello Sandroni – Dottore di ricerca in Ecotossicologia; Roberto Defez – Primo Ricercatore Istituto di Bioscienze e Biorisorse – C.N.R, sulla relazione finale all’accordo del 17 gennaio 2017 tra Regione Puglia, Crea, Università di Bologna e del Salento (c.d. Progetto Scortichini).
“Dopo il deposito della relazione finale, che fa riferimento a un articolo (A zinc, copper and citric acid biocomplex shows promise for control of Xylella fastidiosa subsp. pauca in olive trees in Apulia region – southern Italy) pubblicato sulla rivista «Phytopathologia Mediterranea», abbiamo chiesto per prudenza a tre esperti di farci conoscere le loro deduzioni in merito. Il risultato è stato la conferma delle primissime impressioni, sia sul campione sottoposto al protocollo (effetto del batterio misurato solo in 2 ulivi trattati e 2 di controllo), che sulla mancanza di evidenze sufficienti a sostenere conclusioni sull’utilità antibatterica utile del composto testato (Dentamet)”.
“Mettiamo comunque a disposizione della comunità scientifica e dei cittadini il lavoro di consulenza fornitoci da Enrico Bucci, Donatello Sandroni e Roberto Defez – concludono i sei Consiglieri –, affinché possa sempre prevalere il metodo della Scienza che fornisce la prova di ciò che afferma e si attiene al merito e non al discredito. Soprattutto se queste prove sono poste a fondamento della decisione politica”.
Per leggere la relazione, ecco il LINK: https://www.centrailfuturo.it/category/news/