Entra nel vivo il lavoro finalizzato al recupero della Cantina sperimentale di Barletta, che il 30 marzo scorso ha cessato le sue attività di ricerca. E’ quanto accaduto nel corso di un incontro tenutosi ieri in Comune a Barletta al quale, oltre agli esponenti dell’amministrazione tra cui il sindaco Pasquale Cascella, hanno preso parte il consigliere regionale Ruggiero Mennea (Pd), i rappresentanti della Cantina sociale, delle Cantine Bardulia, del consorzio doc Nero di Troia e di Fedagri-Confcooperative.
La certezza è sicuramente il salvataggio del patrimonio di cinquemila libri e quadri di De Stefano (allievo di De Nittis) custodito nella sede di viale Marconi: saranno trasferiti al Comune di Barletta, così come ha garantito l’Unità di Ricerca per l’uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo di Turi, da cui fino a un mese e mezzo fa dipendeva la Cantina sperimentale. Ma questo non basta, se si vuole evitare di perdere ancora pezzi di ricerca nel settore agroalimentare.
“Il nostro obiettivo – spiega Ruggiero Mennea – è quello di mettere su un gruppo di lavoro pubblico-privato, che si candidi a partecipare alla misura 16.2 del Psr 2014-2020 che ha una dotazione di 80 milioni di euro, destinati alla ricerca e all’innovazione. L’obiettivo più ambizioso è quello di coinvolgere nel progetto anche la Fondazione Bonomo di Andria, specializzata in ricerca agroalimentare e con un destino non molto diverso da quello della Cantina di Barletta. Potrebbe così nascere un unico e nuovo ente di ricerca specializzato nei settori vitivinicolo, olivicolo e ortofrutticolo e florovivaistico”. La vera sfida, ora, è però un’altra: coinvolgere gli operatori del territorio. “Faccio un appello – conclude Mennea – a tutti gli imprenditori del settore agroalimentare affinché partecipino al partenariato, in modo da dare forza e competitività al settore che in questa provincia raggiunge i risultati migliori della regione”.
Barletta, 13 maggio 2016