“Se l’obiettivo che vogliamo perseguire è la stabilità e la governabilità, le soglie basse, favorendo lo spacchettamento dei partiti a discapito delle aggregazioni, sono l’esatto contrario di questo principio. Per questo lo sbarramento per le coalizioni deve essere alto, almeno il 10%, lasciando al 4% quello dei singoli partiti. Se invece, diversamente da quello che mi pare l’indirizzo largamente condiviso, si vuole favorire la più ampia rappresentatività in termini di provenienza politica, allora sarebbe opportuno abbassare le soglie. Ma credo, giustamente, si sia tutti concordi nel voler assicurare stabilità al governo regionale”. Interevengo così nel dibattito sulla riforma delle legge elettorale. “Ogni collegio, inoltre, dovrà esprimere un numero fisso di eletti, poiché ogni territorio è giusto che abbia un’equa rappresentanza proporzionale al numero degli abitanti”.
Sul 50 e 50 e sulla mia doppia preferenza avevo già preso posizione e continuo a non avere alcun dubbio: “È un pacchetto che o passa insieme o non avrebbe senso sdoppiare. Il mio auspicio è che passi affinché si dia alle donne l’opportunità di scardinare un mondo che continua ad essere largamente contrassegnato dalla presenza maschile”.
Infine esprimo il premio sulla maggioranza: “È giusto sia legato ai voti di preferenza del candidato presidente che, un po’ come avviene per il sindaco, è la prima scelta cui viene chiamato l’elettore”.
Barletta, 23/02/2015