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Stallo amministrazione Barletta: “Non mi si può attribuire la responsabilità, Cascella prenda una posizione netta”

“Non capisco il motivo per cui debba essere ritenuto in qualche modo responsabile dell’impasse di cui è vittima l’amministrazione comunale di Barletta. Vorrei chiarire una volta per tutte che non sto facendo alcun braccio di ferro, che non tengo sotto scacco e non ricatto nessuno, men che meno il sindaco Cascella e la sua amministrazione comunale. Non mi sono candidato per due volte al consiglio comunale, rispettando peraltro il codice etico del mio partito, poiché innanzitutto volevo lasciare spazio ai giovani e poi perché intendevo fermamente restare fuori da queste dinamiche che ormai da tempo immemore rendono impossibile il governo della nostra città”. Editoriale del 6 febbraio di Rino Daloiso sulla Gazzetta del Mezzogiorno, edizione Nordbarese.

 

“L’amministrazione comunale deve essere totalmente indipendente rispetto alle elezioni regionali”, aggiungo. “Rallentare la macchina amministrativa e quindi lo sviluppo della città in nome di un dualismo sarebbe contro i miei principi. Il sindaco Cascella ha tutto il mio sostegno e vorrei aiutarlo ad uscire da questo vicolo cieco per il bene della città ma, a mio parere (non è un diktat o un ricatto), ha il dovere di reagire con un atto politico forte ed inequivocabile.  Chiedere la fiducia in consiglio comunale? Chiedere ai gruppi consiliari di essere presenti pena l’esclusione dalla giunta? Rassegnare le dimissioni e nei venti giorni successivi cercare un riequilibrio? Scelga lui la via migliore, valutando anche altre soluzioni, ma è fondamentale che il primo cittadino, capo della coalizione politica oltre che dell’amministrazione, dia una scossa e reagisca al tentativo di ingabbiamento in atto”.

“In tempi non sospetti avevo invitato l’allora candidato sindaco a far tesoro della lezione derivata dalla caduta del sindaco Maffei, ma quel consiglio non è stato recepito e ora stiamo assistendo allo stesso immobilismo già vissuto con il Maffei-bis. Sono già due volte che i provvedimenti passano grazie alla stampella dell’opposizione. E la città è giustamente stanca ed esasperata da questo stucchevole balletto che ha il sapore di un film già visto e rivisto. Certo è che se Cascella non viene messo nelle condizioni di operare difficilmente potrà mettere in pratica le sue pur valide idee”.

“Mi piacerebbe davvero vedere il consiglio comunale discutere di temi importanti, di sviluppo, lavoro, piano regolatore, qualità della vita soprattutto nei quartieri periferici come la zona 167, servizi al cittadino e via dicendo. Ma le assenze impediscono tutto ciò, che altro non è che la normale attività di un consiglio comunale e di un’amministrazione, costretta ora a licenziare provvedimenti e atti che sembrano più di routine che di sostanza”, concludo. “Da questa impasse si esce soltanto con una presa di posizione netta, diversamente vuol dire che si preferisce tirare a campare”.

Barletta, 07/02/2015

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