Dichiarazione del consigliere e capogruppo regionale Ruggiero Mennea e dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Fabiano Amati, commissario regionale, e del responsabile regionale acqua di Azione Nicola Di Donna.

“Ci sentiamo di lanciare un allarme per il rischio di dover chiudere la storia gloriosa e secolare di AQP in Puglia, e con essa la fine del servizio idrico pubblico. L’impugnazione della legge regionale per consentire all’Autorità Idrica Pugliese di valutare l’affidamento del servizio ad AQP, nelle modalità in house, rappresenta un chiaro depistaggio sia delle burocrazie ministeriali che dell’ autorità della concorrenza in danno del Governo Meloni. E tutto ciò perché non possiamo pensare che il centrodestra al governo del Paese, nonché i parlamentari pugliesi, desiderino la privatizzazione del servizio idrico pugliese.

La maggior parte delle eccezioni sinora avanzate o trapelate, infatti, sono frutto di valutazioni sbagliate, perché costruite fuori dalle norme statali ed europee, così come interpretate anche dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea.

Occorre ora agire in fretta per stanare ogni equivoco e pretesto, attraverso poche modifiche – pur proposte all’attenzione dei burocrati ministeriali – tendenzialmente in linea con la proposta di legge originaria, così da generare un ripensamento o un giudizio quanto meno confusionario dinanzi alla Corte costituzionale.

Ma una cosa sul piano politico deve essere chiara. Il nostro obiettivo di gestione pubblica del servizio idrico integrato è una priorità non trattabile.”