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AQP, Azione: “Perché i comuni non accettano il capitale, così da prevenire l’assalto dei privati? La legge non prevede il parere della Corte dei Conti. Audizione ANCI”

Dichiarazione del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo, e del responsabile regionale acqua di Azione Nicola Di Donna.

“Sull’ingresso dei comuni in AQP, per scongiurare l’assalto dei privati nella gestione dell’acqua in Puglia, c’è un notevole ritardo degli stessi comuni nel deliberare l’ingresso gratuito nel capitale, così come stabilito dalla legge regionale approvata il 15 marzo scorso. E non si capisce nemmeno il motivo di questo ritardo, se non un vago accenno a un dubbio avanzato da alcuni burocrati comunali, sulla necessità di un parere della Corte dei Conti o dell’autorità anti-trust.

Se fosse questo il motivo, ma preferiamo pensare che non lo sia per la palese infondatezza tecnica, facciamo presente che il procedimento è stato stabilito con legge regionale, nella cornice delle leggi statali di settore che lo prevedono, per cui non è congruo richiamare la legge c.d. Madia, operativa in ben altro contesto.

In ogni caso, non siamo interessati alla disquisizione tecnica ma alla celerità delle operazioni, poiché entro poche settimane l’Autorità idrica pugliese è obbligata ad affidare il servizio; e non vorremmo che per ritardi dei comuni, sommati a quelli del Consiglio regionale, si debba far svanire l’antichissima epopea dell’Acquedotto pugliese interamente pubblico.

Per evitare questa prospettiva, abbiamo chiesto l’audizione urgentissima dell’ANCI.”

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