“Tempo c’è voluto e la nostra mozione contro l’autonomia ha contagiato tutti, a cominciare dal Presidente Emiliano. Ecco a cosa servono le persone a cui sbrigativamente si attribuisce la patente di dissidenti”. Lo dichiarano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, promotori dell’Associazione “C-Entra il futuro”.
“Qualche mese fa – spiegano i sei Consiglieri – avviammo con altri colleghi, circondati da disattenzione o pareri addirittura contrastanti, un lavoro di contestazione alla proposta di autonomia del nord contro il sud; questo lavoro culminò nella presentazione di una mozione al Consiglio regionale, approvata con un solo voto in più, con l’astensione di numerosi colleghi (compreso il Presidente Emiliano) e il voto contrario dei Cinquestelle, di Leu-progressisti, Area Popolare, misto-Lega e due consiglieri del misto-maggioranza.
Tuttavia, il Consiglio approvò, purtroppo a larga maggioranza, pure un altro testo, presentato da altri colleghi, più accondiscendente nei confronti delle autonomie regionali e comunque fuori obiettivo rispetto alle insidie concrete contenute nelle ipotesi autonomiste in campo.
Sono passati tre mesi e notiamo, per fortuna, una conversione di tutti alle ragioni della lotta in difesa del sud.
Siamo ovviamente contenti, perché la battaglia contro l’autonomia del nord a spese del sud non è argomento teorico o politico. È un argomento attinente alla più stretta concretezza, perché porterebbe alla decurtazione per la Puglia, tanto per cominciare, di almeno 282 milioni, pensando solo all’Iva sanitaria.
È per questo che una ritrovata unità d’intenti, almeno nelle dichiarazioni agli organi di stampa, non può che farci piacere, e ci permette di dire che il dissenso è rientrato associandosi alla nostra iniziativa in difesa delle regioni meridionali e della Costituzione”.