Installare moduli di affinamento delle acque reflue al depuratore di Barletta, per consentire l’uso irriguo delle acque affinate ed evitare l’inquinamento del mare, risorsa preziosissima per la città e il territorio in chiave economica. È la mia richiesta a Giovanni Giannini, assessore regionale alle infrastrutture.
“Ora che inizieranno i lavori di ampliamento del nuovo depuratore, sarebbe il caso di pensare a questa integrazione”, continua Mennea. “Le acque che escono dal depuratore e vengono sversate in mare, infatti, sono ancora inquinate, non possono essere usate in agricoltura e innalzano la soglia dell’inquinamento marino. Affinandole, invece, le acque rientrerebbero in parametri che renderebbero possibile l’uso irriguo. Questo consentirebbe di ridurre l’inquinamento marittimo e di mettere a disposizione degli agricoltori acqua per innaffiare i campi, affrontando così al meglio la siccità e non attingendo acqua dalle falde acquifere”.
“Questa soluzione naturalmente deve andare di pari passo con la risistemazione della rete irrigua, che dal depuratore deve condurre l’acqua affinata nelle campagne. E in questo mi rivolgo a Giuseppe Taurino, direttore dell’Arif. Ma nell’attesa che la rete sia ripristinata e si possa così consentire l’uso irriguo, quantomeno non scaricheremmo acqua inquinata in mare”, aggiungo.
“L’integrazione di moduli di affinamento al depuratore si rende ancor più necessaria visto e considerato che l’impianto di affinamento delle acque reflue in una recente conferenza di servizi è stato ritenuto inadeguato poiché sovradimensionato e pertanto non entrerà in funzione”, puntualizzo. “Andrò in fondo e segnalerò questa vicenda alla Corte dei conti poiché è diritto dei cittadini sapere di chi sia la responsabilità di un errore così madornale che rende inutilizzabile un’opera costata oltre 6 milioni di euro. Attendo delle risposte serie, inoltre, su come quell’opera ora possa essere riconvertita, magari in laboratorio ambientale, come accaduto a Taranto per problemi ben più gravi”.
“E sempre in tema di inquinamento marittimo, la Regione ha affidato la pulizia del canale Ciappetta Camaggio e alcune modifiche al corso del canale, ma sarebbe bene comprendere che bisognerebbe intervenire a monte del problema, facendo sì che le acque che provengono dal depuratore di Andria fossero affinate prima di arrivare a Barletta, altrimenti si continuerà a sversare, nel canale prima e in mare poi, reflui e sostanze altamente nocive. Su questi temi mi sono impegnato dall’inizio del mandato e continuerò a farlo con il massimo del vigore. Sulla salute del mare si giocano le sorti del turismo di Barletta e dell’economia del territorio. Non vorrei che si iniziasse a parlare di mare inquinato con l’avvento della stagione balneare. Giannini convochi subito un tavolo tecnico su queste tematiche che sia risolutivo, invitando tutti i soggetti in causa e ovviamente il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, che non può che condividere ampiamente la mia impostazione”.
Barletta, 11/02/2015