“In merito all’impugnazione della Legge Regionale per potenziare il programma di screening per la prevenzione del carcinoma del colon retto, prima della delibera d’impugnazione il MEF aveva chiesto rassicurazioni alla Giunta regionale nel senso che le iniziative previste dalla legge, oltre ad essere in linea con il fabbisogno, dovessero risultare sostenibili e non pregiudizievoli sull’equilibrio economico e rispettosi del limite di spesa per il personale” dichiara il Consigliere Regionale Ruggiero Mennea.
“A questa richiesta di rassicurazioni – prosegue Mennea – la Giunta regionale non ha mai risposto, nonostante la sollecitazione dagli uffici del Consiglio regionale. E oggi, con la complicità del Gruppo “Con Emiliano”, invece di fornire tali rassicurazioni seppur tardive, ci si trincera dietro i numeri, annunciando una generica richiesta al Governo dell’esatta definizione del nuovo Piano Oncologico nazionale 2022 – 2027.”
“La realtà, tuttavia, è che qui non si tratta di un problema di mera contabilità, ma di attuare precisi obiettivi di Governo, a cominciare dalla estensione al 100% della popolazione dell’esame del “sangue occulto” per fasce di età, oggi purtroppo attestata su percentuali misere, e l’introduzione della consulenza oncogenetica per i pazienti con mutazioni.
Il Gruppo CON dovrebbe ricordare di aver votato con il PD questa legge e ora non può schierarsi con il silenzio del Dipartimento Salute e con l’ignavia e l’inerzia della Giunta regionale”.
“Basterebbe rispondere alle richieste di rassicurazione del Governo nazionale – conclude Mennea – per evitare l’impugnazione di una legge di civiltà e di giustizia sanitaria per i pugliesi. Mentre si praticano difese politiche d’ufficio, i cittadini attendono di sapere se la loro vita è in pericolo. E’ il momento di dire basta alle faziosità. E’ il momento della responsabilità e della tutela dei bisogni di salute dei pugliesi”.