“La Regione Puglia esporta il proprio sistema di Protezione civile. E’ motivo di orgoglio condividere questo risultato che porta la Puglia a una collaborazione con i Paesi balcanici, in particolare l’Albania e il Montenegro, per attuare un sistema di Protezione civile di ‘area vasta’. E’ ulteriore motivo di orgoglio il fatto che il modello di Protezione civile pugliese sia ormai un sistema collaudato e un punto di riferimento a livello italiano ed europeo. Il nostro obiettivo è quello di strutturare con degli atti formali i sistemi di questi Paesi e, attraverso questo progetto con Albania e Montenegro, effettueremo tutte le attività preliminari per consolidare un sistema integrato ed efficiente”. Lo dichiara Ruggiero Mennea, presidente del comitato permanente di Protezione civile della Puglia, in occasione della presentazione, avvenuta oggi, del progetto di cooperazione transfrontaliera 3 Watch Out “Trilateral model of civil protection: Ways, Tools and Challenges for our safety”. Il progetto – di cui la Regione Puglia è capofila – è finanziato nell’ambito della prima call per i progetti standard dal Programma Interrg Ipa Cbc Italia-Albania-Montenegro 2014-2020, Asse 3 “Protezione dell’ambiente, gestione del rischio e strategia a basse emissioni di carbonio”, con un budget totale di 979.400 euro.
“I punti su cui la Puglia continua a investire – prosegue Mennea – sono la previsione e la prevenzione. Anche perché la nostra regione presenta tutte le varie tipologie di rischi, rispetto ai quali però il nostro sistema ha dimostrato di avere efficienza ed efficacia, oltre che personale qualificato e un volontariato professionalizzato che si rivela necessario per efficientare la macchina dei soccorsi. La Puglia – sottolinea – è un laboratorio di Protezione civile aperto perché affronta i rischi sul campo e, proprio per questo, ha una grande esperienza da esportare in altri Paesi. E questo serve sia a rafforzare il nostro sistema che a costruire e integrare quello degli altri Paesi. Il caso di Atene, in questi giorni, dimostra come sia necessaria infatti l’integrazione dei sistemi di Protezione civile dei vari Paesi, per intervenire tempestivamente e soprattutto per fare insieme un grande lavoro di prevenzione sugli amministratori e sulla popolazione”.
“Ora è tempo – rimarca – di allargare questo orizzonte, portando la nostra macchina di Protezione civile dall’altra parte dell’Adriatico e assumendo una posizione di guida rispetto a una materia che dove diventare un punto prioritario per i governi di tutti i Paesi. Continuiamo su questa strada, anche perché stiamo per varare il progetto Smart Puglia, che darà – conclude – maggiore impulso a tutta l’attività di Protezione civile della Regione Puglia”.