“Questo governo nazionale non sa di cosa parla quando si occupa del mondo del volontariato, perché evidentemente non lo ha mai vissuto tranne quando – fatto paradossale e a tratti ridicolo – indossa le maglie delle forze dell’ordine o addirittura della Protezione civile. Solo chi non conosce cosa è la Protezione civile può commettere questo errore e beffare un popolo di volontari che è sempre disponibile durante le emergenze ed è un esercito civile che, a qualunque tipo di problema, risponde con un grande senso di professionalità, umanità e generosità. Tassare la solidarietà e l’umanità è un atto ignobile per un governo che si dimostra incompetente, incosciente e che vuole distruggere quello che è stato costruito in anni di lavoro”. Lo dichiara il consigliere regionale e presidente del comitato permanente della Protezione civile Puglia, Ruggiero Mennea, commentando quanto accaduto ieri a Catania con il vicepremier Luigi Di Maio in visita sui luoghi colpiti dal terremoto con indosso la maglia della Protezione civile. Come ha avuto modo di sottolineare l’ex capo dipartimento, Guido Bertolaso, in una lettera aperta, l’atto è in aperto contrasto con la decisione presa dal Governo gialloverde di tassare, nella legge di stabilità, il terzo settore da cui provengono anche i volontari della Protezione civile.
“I rappresentanti dei volontari della Protezione civile sono stati ricevuti dal Papa, che ha avuto parole di encomio nei loro confronti e di quelli della Protezione civile tutta perché svolgono una funzione educativa nei confronti della comunità”, prosegue Mennea. “Penalizzare questo settore vuol dire essere ignoranti e inconsapevoli di ciò che vuol dire volontariato. Penso che questo governo debba chiedere scusa ai volontari che, anche in queste ore, stanno aiutando il Paese”.
“Comunque, visto che il governo li vuole penalizzare, sarà compito della Regione Puglia – dice ancora il consigliere regionale – prevedere nel prossimo bilancio dei fondi per agevolare le associazioni di volontariato. La risposta alla tassazione del governo è la nostra incentivazione. E spero che tutti coloro i quali, finora, hanno pensato che questo fosse il governo del cambiamento – conclude – si possano ravvedere, visto che gli atti compiuti verso la parte sana della società risultano tutti distruttivi”.