Il Dipartimento Welfare della Regione Puglia avvia ufficialmente la seconda fase del percorso partecipato per la costruzione del VI Piano Regionale delle Politiche Sociali 2026–2028, un cammino condiviso, fondato sull’ascolto e sul protagonismo delle comunità, per ripensare insieme il sistema di welfare regionale alla luce delle trasformazioni sociali, economiche e demografiche in atto.
Il Dipartimento, in coerenza con i principi di trasparenza, equità, universalità e sussidiarietà, promuove un approccio blended e partecipativo che integra strumenti digitali di consultazione pubblica con incontri territoriali in presenza. L’obiettivo è intercettare bisogni reali, raccogliere proposte e co-progettare risposte efficaci con tutti gli attori coinvolti: Ambiti Territoriali Sociali, Province, Comuni e loro organizzazioni di rappresentanza, organizzazioni sindacali e datoriali, enti del Terzo Settore e rispettivi organismi di rappresentanza, ordini professionali, altri soggetti pubblici coinvolti nella gestione dei servizi, Garanti regionali e cittadini.
Il Piano parte dalla costruzione della Relazione Sociale regionale, elaborata con il contributo attivo dei 45 Ambiti Territoriali Sociali. Il questionario è servito a “fotografare” lo stato del welfare locale ed è stato costruito avendo come riferimento alcune specifiche aree di interesse tra cui: la dotazione di personale e strumentale, lo stato di attuazione degli interventi nel ciclo di programmazione 2022-2025, lo stato ed il livello di integrazione delle politiche di welfare e le modalità comunicative per favorire e pubblicizzare l’accesso ai servizi per le fasce più fragili.
“Il welfare non è solo un insieme di prestazioni. È un motore di cambiamento sociale e culturale, capace di rigenerare legami, attivare solidarietà e produrre benessere condiviso. Con questo percorso vogliamo valorizzare l’intelligenza diffusa dei territori e costruire insieme politiche realmente trasformative,” sottolinea Ruggiero Mennea, Consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia.
Al centro della fase partecipativa c’è la presentazione delle proposte, attraverso due strumenti principali: una piattaforma digitale regionale, aperta a tutti gli stakeholder e cittadini; incontri pubblici territoriali, per favorire il confronto diretto con le comunità locali. A questi ultimi si affiancheranno i tavoli istituzionali presso la sede del Dipartimento.
Il nuovo Piano sarà organizzato attorno ad alcune aree strategiche trasversali, che delineano le priorità di azione per un welfare chiamato a rispondere ai bisogni delle persone.
Si partirà dal rafforzamento della governance e dalla gestione associata tra istituzioni, per garantire maggiore coerenza e continuità nella programmazione. Sarà rafforzata l’integrazione delle politiche, affinché il sistema di welfare si inserisca in un quadro organico di azioni trasversali mirate a garantire il benessere delle persone.
Le politiche familiari e il contrasto alla povertà educativa saranno centrali per sostenere la genitorialità e offrire pari opportunità a bambini e adolescenti.
Il Piano valorizzerà l’invecchiamento attivo come risorsa, riconoscendo agli anziani un ruolo di protagonismo sociale. Si investirà su percorsi di inclusione sociale e lotta alle povertà, sulla prevenzione e contrasto di tutte le forme di violenza e maltrattamento, con un’attenzione prioritaria alla violenza di genere e alle situazioni di fragilità.
Saranno potenziate le politiche per l’integrazione delle persone con disabilità e per la non autosufficienza, promuovendo progetti di vita indipendente e approcci personalizzati. Fondamentale sarà anche il sostegno alle politiche di genere e alla conciliazione vita-lavoro, per contrastare le disuguaglianze e supportare l’equilibrio tra tempi di cura, lavoro e vita.
Infine, il Piano punterà su benessere e innovazione sociale, investendo su processi partecipativi, sul protagonismo del Terzo Settore e su un welfare di comunità che sappia valorizzare le reti informali, la solidarietà e la creatività sociale, sì da affrontare anche affrontando le sfide del decremento demografico.
Al termine della fase di ascolto e raccolta delle proposte, appena partita, il Dipartimento Welfare, procederà alla sistematizzazione dei contributi e alla stesura del VI Piano Regionale delle Politiche Sociali.
Un Piano che non vuole essere solo un documento tecnico, ma un patto sociale, una visione condivisa, uno strumento per continuare a costruire una Puglia più giusta, solidale e inclusiva.