“Stupiscono le affermazioni dell’assessore Amati che, interferendo sulle vicende del Comune di Brindisi, afferma di volere una ricomposizione delle forze riformiste e di voler assumere un ruolo collaborativo in tal senso, istituzionalmente e politicamente. Di fatto, un invito al ribaltone, un tentativo disperato di pentimento rispetto al nuovo ruolo che ricopre grazie al suo ostile nemico politico del recente passato, ma che ha prodotto solo l’ennesima frizione all’interno della maggioranza regionale, che lo ha prontamente smentito”. Così il Commissario regionale di Azione e Consigliere regionale, Ruggiero Mennea.
“È necessario e doveroso precisare che Amati, rappresentando se stesso e nessun partito, parla a titolo personale, e non in rappresentanza politica di Azione. Solo la Segreteria provinciale di Azione e i dirigenti locali di Brindisi, d’intesa con il Commissario regionale, possono assumere qualunque tipo di decisione politica rispetto alle vicende amministrative di Brindisi.”
“E’ davvero paradossale che l’assessore Amati, quando ricopriva l’incarico di Commissario regionale di Azione, abbia prima imposto lo schieramento di Azione Brindisi al fianco del Sindaco Marchionna, definendolo <<un democratico di tradizione, contrapposto a candidati scelti da Emiliano con l’obbedienza di numerosi amministratori uscenti e corresponsabili del più insensato no-a-tutto>> e ora rinnega la propria posizione, nel solco del più bieco trasformismo. Ma Amati ci ha già abituati a questa incoerenza politica, a queste contraddizioni e ai clamorosi dietrofront rispetto ai numerosi attacchi frontali al Presidente Emiliano di questi ultimi anni, e i cittadini hanno compreso che questi atteggiamenti narcisistici, che non hanno nulla di politico, sono finalizzati esclusivamente ad alimentare la sua sfrenata ambizione”.
“L’assessorato che Amati ricopre in maniera autoreferenziale, disconosciuto persino dal Segretario Calenda, non è merce di scambio sui territori, ma quel ruolo deve essere utilizzato in modo diligente e non fazioso per l’interesse esclusivo di tutti i cittadini pugliesi. Non abusi, quindi, dell’assessorato per vicende politiche che nulla hanno a che fare con il suo ruolo tecnico”, conclude Mennea.