“È positivo che si sia individuato il criterio del ‘riallineamento’ per fare in modo che ogni circoscrizione esprima i rappresentanti in consiglio regionale proporzionalmente al numero di abitanti”. “Con il sistema della ripartizione dei seggi su base regionale e il criterio dei resti più alti, i territori più grandi sarebbero stati avvantaggiati rispetto a quelli più piccoli. È giusto invece che ci sia un’equa rappresentanza senza penalizzare nessuno”, aggiungo, poi torno sulla delicata questione della parità di genere. “Sarebbe giusto inserire la doppia preferenza rispettando l’alternanza di genere e dando l’opportunità alle donne di scardinare un mondo che per lungo tempo è appartenuto e continua per lo più ad appartenere ingiustamente solo agli uomini. Questo purché non diventi una scorciatoia per amiche, colleghe e parenti di turno, ma affinché rappresenti una reale opportunità per donne che vogliono mettersi al servizio della società. Laddove non dovesse passare la norma, auspico che le donne si candidino comunque senza esitazioni poiché rappresentano una risorsa imprescindibile”.
Ultimo passaggio sullo sbarramento. “Sarebbe auspicabile una soglia più alta per evitare partiti personali e favorire le aggregazioni politiche, non sulla base di meri calcoli elettorali ma su progetti seri che salvaguardino quanto di buono fatto in questi dieci anni di centrosinistra e risolvano i problemi rimasti ancora insoluti”.
Barletta, 28/01/2015