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Verso il Piano del Parco naturale regionale del fiume Ofanto, tra servizi ecosistemici e agri-cultura

“Il Parco dell’Ofanto è il 33esimo parco regionale istituito nel 2007 che, ad oggi, non è ancora operativo nonostante il mio impegno in questi anni per reperire le risorse finanziarie necessarie. Questo è stato dovuto a una legge nazionale del governo Berlusconi (con ministro delle Finanze Giulio Tremonti) che ha bloccato la nascita di nuovi enti pubblici, perché nel caso del parco dell’Ofanto la gestione sarebbe affidata agli undici Comuni dell’area riuniti in consorzio. La risposta della Regione è stata nominare un commissario nella figura dell’ente Provincia Barletta-Andria-Trani.

Oggi ci sono le risorse finanziarie sono state stanziate grazie a un mio emendamento all’ultima legge di bilancio. Il commissario può attivare il parco facendo il bando per la redazione del piano di gestione. L’unico impedimento è rappresentato dalla disponibilità all’utilizzo di queste risorse da parte della Regione e io, formalmente, ho chiesto all’assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese, di liberare le risorse necessarie per l’attivazione del parco. Da parte delle comunità c’è la volontà unanime di trasformare il parco regionale del fiume Ofanto in una grande opportunità di sviluppo del territorio.

Mi batterò fino all’impossibile affinché questo parco non rimanga sulla carta, anche perché questo parco è fondamentale per la tutela dell’ambiente, del suolo e del sottosuolo interessato e quindi fungerebbe da strumento efficace di protezione civile. Nel momento in cui abbiamo il piano di gestione scattano le misure di controllo e le regole cui tutti devono attenersi, a cominciare dagli agricoltori per finire ai comuni cittadini”.

L’Ufficio Stampa

Bari, 16 settembre 2016

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